Con l’avanzare degli AI Agent, una nuova figura professionale sta emergendo nel panorama aziendale.
Diamo il benvenuto all’AI Agent Manager: la persona responsabile della supervisione, della formazione e dell’integrazione degli agenti artificiali sul posto di lavoro.
Non si tratta di un ricercatore o di un programmatore, ma di un nuovo tipo di manager.
Perché nasce questa figura proprio adesso?
Nel 2023, gran parte delle conversazioni sull’AI erano concentrate su prompt engineering e modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM). Ma il 2025 ha segnato un cambio di paradigma.
Oggi, gli AI agents non si limitano a rispondere a un prompt. Possono:
- Pianificare attività in autonomia
- Interagire con sistemi aziendali e API
- Analizzare dati
- Coordinarsi con altri agenti
- Collaborare con strumenti come Slack, Notion o HubSpot

In pratica, stanno iniziando ad agire come colleghi virtuali. E proprio per questo motivo, più diventano autonomi, più richiedono supervisione e governance.
⚠️ Senza obiettivi chiari, linee guida etiche e controllo umano, gli agenti possono deviare, commettere errori o prendere decisioni indesiderate.
Cosa fa davvero un AI Agent Manager?
L’AI Agent Manager non è semplicemente qualcuno che scrive prompt o controlla una dashboard. È una figura trasversale che unisce competenze operative, strategiche e tecnologiche. Ecco le sue principali responsabilità:
1. Attivazione e onboarding
- Collega gli agenti ai sistemi aziendali (CRM, database, LMS…)
- Definisce obiettivi, permessi e regole
- Personalizza gli agenti in base alle funzioni aziendali (es. marketing, HR, customer care)
2. Monitoraggio delle prestazioni
- Controlla output, log delle decisioni e metriche
- Intercetta errori, bias o comportamenti anomali
- Analizza KPI come velocità, accuratezza, impatto economico
3. Governance e compliance
- Verifica che gli agenti seguano policy aziendali (es. privacy, tono di voce, DEI)
- Tiene traccia delle azioni per garantire “auditabilità”
- Definisce quando e come deve intervenire un essere umano
4. Ottimizzazione continua
- Rielabora prompt, aggiorna dati e affina i comportamenti degli agenti
- Sperimenta strategie e logiche alternative
- Conduce test A/B per migliorarne le performance
5. Collaborazione e formazione interna
- Allinea gli agenti ai flussi di lavoro umani
- Forma i team su come interagire con gli agenti
- Riporta insight alle figure decisionali
Un ruolo già presente nelle aziende più innovative
Pur essendo ancora nuovo, questo ruolo sta rapidamente diventando la norma.
Satya Nadella di Microsoft ha dichiarato nel 2025:
“Ogni dipendente, in futuro, sarà il manager di un collega AI.”
E in effetti, già oggi in molti team IT si iniziano a sostituire colleghi umani con “flotte di agenti virtuali”.
Aziende come GitHub, Intuit, HubSpot e molte altre stanno già cercando professionisti in grado di gestire team di agenti. I job title possono variare, ma il cuore del lavoro è lo stesso:
- AI Agent Operations Lead
- Autonomous Workflow Designer
- AI Agent Compliance Strategist
Strumenti come LangChain, CrewAI, Zapier AI e Retool Agents stanno rendendo accessibili i sistemi multi-agent, ma hanno ancora bisogno della supervisione umana.
Chi può diventare AI Agent Manager?
Buone notizie: questa figura non richiede una laurea in intelligenza artificiale. Anzi, i profili ideali spesso provengono da ambiti come:
- Operations
- Risorse Umane
- Project Management
- Learning & Development
- Customer support
Le competenze chiave?

L’AI Agent Manager non è solo una nuova professione. È il segnale concreto di dove sta andando il mondo del lavoro.
Stiamo passando da un’era in cui le persone utilizzavano software… a un’era in cui guidano colleghi digitali autonomi.
E qualcuno deve garantire che questi agenti restino allineati, affidabili, etici ed efficaci.
Dalla nostra nuova sede operativa a San Francisco, siamo immersi nel cuore pulsante della rivoluzione AI: facciamo networking con innovatori, scambiamo idee con leader del settore e viviamo in prima persona l’evoluzione degli agenti digitali.
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